giovedì 4 luglio 2013

CELLULITE VS ANIDRIDE CARBONICA

“la metodica più innovativa per combattere la cellulite si basa sull’intuizione avuta da un danese nel 1904!”



L’anidride carbonica o CO2 agisce migliorando la microcircolazione e l’ossigenazione tissutale, producendo un ringiovanimento cutaneo e levigando la pelle, riducendo l’effetto a buccia d’arancia

La carbossiterapia è una metodica terapeutica che non presenta effetti collaterali ed indicata in molteplici condizioni, accumunate da un deficit su base vascolare e di  ipo-ossigenazione tissutale quali:

  • cellulite
  • smagliature
  • adiposità localizzate
  • rughe – pelle asfittica
  • psoriasi
  • alopecia
  • insufficienza venosa – ulcere venose
  • fenomeno di Raynaud
  • impotenza maschile su base vascolare.

“IN CHE COSA CONSISTE?”

Consiste nell’iniezione di anidride carbonica medicale (CO2), somministrata per via sottocutanea ed intradermica, prodotta da un apparecchio autorizzato dal Ministero della Salute che garantisce l’erogazione di gas sterile e controllata.

La Carbossiterapia può essere praticata solo ed esclusivamente da personale medico. E’ un trattamento sicuro per il paziente, perché l’anidride carbonica è atossica e non provoca embolia in quanto l’organismo umano la produce costantemente e una volta disciolta nel sangue è trasportata dal circolo venoso fino ai polmoni dove viene eliminata. Considerate per esempio che viene utilizzata durante gli interventi chirurgici in laparoscopia, in questo caso vengono insufflati fino a 5-6 LITRI di CO2 senza nessuna conseguenza per il paziente!
In una seduta ambulatoriale per trattare un caso di cellulite i volumi non superano solitamente i 500-750cc!

“COME FUNZIONA?”
L’anidride carbonica è un importante mediatore locale della circolazione ed un suo aumento a livello tissutale provoca l’apertura degli sfinteri pre-capillari, con conseguente vasodilatazione e aumento del flusso ematico, oltre che un aumento della cessione di ossigeno a livello tissutale (definito in biochimica effetto Bohr, il danese di cui sopra!). Provoca quindi una vasodilatazione di quei minuscoli vasi sottocutanei che in molte patologie sono ormai non funzionanti (Cellulite, Adiposità, insuff. microcircolo, F. Raynaud);


  • Spostando la curva di dissociazione dell’emoglobina, si ha una ossigenazione dei tessuti superiore al 70%;
  • Scollando il tessuto adiposo da quello cutaneo, si va a percorrere la linea del Sistema Linfatico Superficiale risolvendo in poche sedute la ritenzione idrica;
  • Durante la fase di ricompattamento cutaneo si avrà una ripresa della tonicità cutanea superiore al 75% rispetto al precedente. (Smagliature, lassità, adiposità);
  • Considerando che il grasso è un tessuto di deposito e pertanto poco vascolarizzato, aumentando l’afflusso di sangue ci sarà una mobilizzazione adiposa decisamente maggiore.
La frequenza delle sedute è di una alla settimana, per un ciclo di 10 trattamenti. Il trattamento dura 15/20 minuti, il ritorno alle normali attività è immediato e non ci sono controindicazioni per sottoporsi al trattamento neppure durante il periodo estivo.

Avresti mai pensato che la Biochimica potesse essere così interessante!?

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