mercoledì 9 gennaio 2013

SEI UN TIPO INTOLLERANTE?


Pancia gonfia, meteorismo, flatulenze, brontolii intestinali, dolori addominali, diarrea. Una classica allergia ai cibi?



No, perché gli allergologi non riescono a dimostrarla con test specifici.
Non è celiachia, cioè una intolleranza al glutine, perché i gastroenterologi non trovano anomalie della parete dell’intestino, né anticorpi anti-glutine.
E non si tratta nemmeno di un morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica, perché la colonscopia è negativa.

Eppure i disturbi ci sono e il paziente non si sente bene: tecnicamente sarebbe sano perché gli esami medici sono tutti normali, ma soggettivamente sta male.

Spesso queste situazioni vengono etichettate come sindrome del colon irritabile, che, però, non è una diagnosi. Ecco allora che, da qualche tempo, sta emergendo l'idea che possa trattarsi di intolleranza ai cibi: non una vera e propria allergia (quindi non si trovano gli anticorpi specifici, chiamati IgE, diretti verso particolari alimenti), ma qualcosa di diverso che sta trovando conferme scientifiche.

Quelle che comunemente vengono chiamate “intolleranze alimentari” sono, in realtà, delle reazioni avverse (non tossiche) a determinati alimenti, che alcuni indicano con il termine di “allergie ritardate”.
Rispetto alle allergie, queste reazioni sono dose dipendenti e sono ritardate nel tempo, poiché i sintomi possono comparire anche nell'arco di 72 ore dall’ingestione dell’alimento.
Elemento comune con le allergie, invece, è il coinvolgimento del sistema immunitario, seppure non si tratti di reazioni IgE mediate. Gli ultimi studi mostrano che la mediazione avviene tramite le immunoglobuline di classe G (IgG) ma in particolare quelle di sottoclasse 4 (IgG4).

Capita a volte, pur senza essere affetti da una malattia precisa, di soffrire di disturbi ricorrenti e persistenti di cui non si riesce a venire a capo: gonfiori, capogiri, cefalea, stanchezza cronica, dermatiti o improvvisi cambiamenti di peso, ma anche astenia, insonnia, forme lievi di depressione. La causa potrebbe essere un’ intolleranza alimentare, fenomeno che negli ultimi anni si è ingigantito in maniera esponenziale: studi europei stimano una percentuale di incidenza delle intolleranze intorno al 13% nei bambini e al 10% negli adulti.

In pratica è l’intestino che si ribella ai cibi “sbagliati”
Le persone che sono affette da intolleranze accusano disturbi per anni, provando ogni tipo di cura senza accorgersi che tutto può dipendere da un certo alimento non gradito al loro metabolismo. L’ intolleranza può essere dunque il sintomo di una reazione dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze sgradite che danno luogo ai vari disturbi. L’organo coinvolto in questo processo è in primo luogo l’intestino, che recepisce alcuni cibi come “tossici”, coinvolge il sistema immunitario e scatena le reazioni infiammatorie.

Le intolleranze alimentari sono una reazione lenta, subdola e progressiva dell’intestino che non tollera l’ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell’alimento che viene ingerita.  

La diagnosi: si effettua con esami specifici attraverso il prelievo di una sola goccia di sangue capillare. Molto utile è la dieta di eliminazione sotto controllo medico: evidenzia se i sintomi si attenuano togliendo il cibo sospetto.

E ora, valuta da solo se sei un tipo intollerante!

Leggi qui sotto, annota i tuoi sintomi e scopri se sei a rischio

Ecco un elenco dei sintomi più comuni delle intolleranze alimentari: se ne hai più di 5, potresti essere un soggetto a rischio.

Sintomi organici
  • Afte
  • Artrite
  • Asma
  • Cefalea
  • Coliche
  • Diarrea
  • Dolori muscolari
  • Dimagrimento o ingrassamento eccessivi e improvvisi
  • Gas intestinali
  • Intestino irritabile
  • Nausea e vomito
  • Sinusite
  • Stipsi

Sintomi epidermici
  • Acne
  • Cellulite
  • Eczema
  • Dermatite atopica
  • Orticaria
  • Ritenzione

Sintomi psicosomatici
  • Ansia
  • Depressione
  • Disturbi del sonno
  • Sindrome premestruale
  • Stanchezza cronica
 "Basta poco per trovare una soluzione!"

Nessun commento:

Posta un commento