L'impiego della fosfatidilcolina nel trattamento
dell'adiposità localizzata è piuttosto recente.
Il primo a proporla, nella
metà degli anni '90, è stato un medico brasiliano dopo una brillante intuizione:
se è vero che la fosfatidilcolina è in grado di sciogliere il grasso con il
quale viene a contatto, perché non utilizzarla per eliminare piccoli depositi
adiposi!?
In effetti, se iniettata direttamente nel tessuto
adiposo attraverso sottilissimi aghi, la fosfatidilcolina è in grado di
solubilizzare i grassi, riducendo il volume delle cellule che li contengono.
La
tecnica, svolta in regime ambulatoriale e scarsamente invasiva, è chiamata
Lipodissolve, in onore alla ben documentata azione della fosftidilcolina.
Questo effetto è particolarmente utile nel trattamento
degli accumuli adiposi che, vuoi per fattori endocrini e metabolici, vuoi per
uno stile di vita sedentario, risultano particolarmente resistenti ai
tradizionali interventi dietetici e comportamentali.
Lipoddisolve rappresenta pertanto una nuova ed efficace
arma nella guerra ad adiposità localizzate, anche quando tali inestetismi si
localizzano in punti critici, come l'addome, l'interno coscia, la coulotte de
cheval ed i fianchi; buoni risultati si possono altresì ottenere nel
trattamento dei depositi adiposi della palpebra inferiore, del doppio mento e
delle guancie o in caso del “gibbo di bufalo” tipico del morbo di Cushing.
Considerate le premesse, l'avvento della fosfatidilcolina
nel settore estetico è stato accolto come una vera e propria rivoluzione,
capace di mandare in prepensionamento la tradizionale liposcultura (tecnica
chirurgica basata sull'aspirazione del grasso in eccesso mediante cannule collegate
ad una pompa aspirante).
Al contrario di quest'ultimo intervento, che
rappresenta una vera e propria operazione chirurgica da eseguirsi con massima
cura per evitare complicazioni, la tecnica Lipoddissolve si è dimostrata priva
di effetti collaterali di rilievo.
L'efficacia della fosfatidilcolina è limitata al
trattamento di volumi adiposi superficiali e non eccessivi, per i quali la
tecnica chirurgica di liposuzione rimane la soluzione più efficace.
All'indomani della seduta, le zone trattate potrebbero risultare
leggermente infiammate, doloranti o punteggiate da gonfiori. In rari casi si
osserva la comparsa di piccoli noduli ed ematomi, che tendono comunque a
regredire nel giro di qualche settimana.
In ogni caso, il trattamento delle adiposità localizzate non
è standardizzabile e la scelta della tecnica più idonea viene presa sulla base
delle caratteristiche individuali (sensibilità o allergia a determinate
sostanze o trattamenti, stadio e caratteristiche del problema ecc.).
Questa metodica per esempio, è controindicata in pazienti
minorenni, donne in gravidanza o in allattamento, nei diabetici complicati, nei
pazienti infettivi, nei pazienti immunodepressi o allergici alla soia ed in
presenza di insufficienza epatica, insufficienza renale, obesità ,
disturbi della coagulazione.
Tutto questo per ricordare che quando si parla di
fosfatidilcolina bisogna essere cauti ed evitare di cedere a facili entusiasmi
o ad eccessive aspettative.
La lotta contro i chili di troppo si combatte prima di
tutto, e senza alcuna controindicazione, con una sana e regolare attività
fisica e un'alimentazione adeguata, ma dove la regolarità e la vita sana devono
fare i conti con anatomia o grasso particolarmente sensibile alla regolazione
ormonale possiamo giocare il jolly fosfatidilcolina e acido desossicolico!
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